Homepage |
forum |
Come aderire |
Le foto |
prossima iniziativa il 14 dicembre (clic)
Tutte le iniziative sono riservate agli associati (Euro 15 annui singolo, 20 familiare, associazione U.I.S.P. consigliata ) che in questo modo, con la quota associativa annuale, vengono a rendersi compartecipi delle spese di gestione e rendendo così possibile il funzionamento amministrativo dell'Associazione stessa.
l'iscrizione è possibile partecipando ad un'iniziativa e versando la quota al referente dell'iniziativa stessa, che poi la consegnerà al tesoriere. L'iscrizione ha validità annuale e la quota verrà richiesta entro il mese di aprile dell'anno successivo.
note: tramite una mailing list vengono effettuate agli associati delle comunicazioni di vario tipo, dai periodici incontri in sede ad eventi interessanti gestiti anche da altre associazioni etc.etc................chi vuole ricevere tali informazioni basta che lo comunichi ad agireverde@tin.it .
Per partecipare alle diverse attività dell'associazione poi, si deve prendere atto che, diventando soci, ci si corresponsabilizza nella gestione dell'associazione stessa, divenendo tutti con eguali diritti/doveri e quindi è tacitamente inteso che, non esistendo accompagnatori professionali, i referenti occasionali che si prestano alla conduzione ed auspicati in rotazione, non saranno mai da considerarsi responsabili per eventuali incidenti possano verificarsi in occasione delle diverse iniziative.
Ultima informazione: da quest’anno il Comune si è ripreso i locali che ci aveva affidato come sede e quindi, in attesa di nuova collocazione, l’indirizzo dell’associazione Agire Verde diviene non più postale (via Anna Frank 17) ma unicamente on line (agireverde@tin.it).
Ricordiamo anche che, partecipando ad una iniziativa, quando non previsto altrimenti, è meglio farlo sapere entro il venerdi sera precedente, al più tardi (lasciando nome, numero di partecipanti e telefono) per essere avvertiti di eventuali mutamenti di programma anche all'ultimo minuto e non correre il rischio di arrivare nel luogo dell'appuntamento quando questo è stato annullato per maltempo, ad esempio. Si ricorda infine, che l'associazione non ha fini di lucro e la quota che viene richiesta per le due giorni è quella che chiedono i gestori delle strutture.
17 marzo: i monti pisani, al passo Dante e villa Bosniasky (rinviata per pioggia)
24 marzo: trekking urbano a Lucca (rinviata ad ottobre per pioggia)
07 aprile: la rocca di San Silvestro e la miniera del Temperino
21 aprile: la Firenze di Pratolini pioggia! rimandata ad ottobre
26 maggio ad Officinalia a scoprire l'apicoltura
La recente riapertura
ad Anchiano, dopo un restauro durato due anni, della casa di Leonardo, è
una delle motivazioni che ci fa inserire Vinci tra i nostri itinerari
culturali. Sarà poi anche l’occasione per una visita al museo nel castello
dei conti Guidi, ricco di modelli e di macchine, per conoscere il
Leonardo inventore ed ingegnere, mentre le località di Vinci ed Anchiano e
la notevole bellezza dei paesaggi che li circondano, ci parleranno del
legame inscindibile creatosi tra la natura
e il genio di Leonardo, che da questa fu profondamente influenzato.
info:
0586 406468 ore serali oppure 339 8700530
VINCI
Distanza da Livorno: km 66 di cui 50 su strade a scorrimento veloce
Superficie kmq 54.42 - Abitanti 14.580 - Altitudine m 97
È situato, in bella posizione, sulle pendici del Montalbano, massiccio collinare ricco di vigneti e oliveti e di terrazzamenti sorretti da caratteristici muri a secco.
MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE
Chiesa di Santa Croce/ Museo Leopardiano/Casa Natale di Leonardo da Vinci/Chiesa di Santa Croce
Di origine duecentesca, restaurata più volte nel corso dei secoli, non conserva più la struttura originaria. I lavori in stile neorinascimentale eseguiti negli anni 1925-1935 le hanno conferito l'aspetto attuale.
L'interno è a tre navate suddivise in campate nelle cui testate vi sono due cappelle dedicate a Sant'Andrea e al Santissimo Sacramento. Nella parete destra si trova la cappella del Battistero, risistemata nel 1952 con il ripristino dell'antico fonte battesimale. A sinistra, la Cappella del Crocifisso con un antico crocifisso ligneo, le reliquie della Santa Croce e un'immagine dell'Addolorata oggetto di grande devozione popolare. Tra i dipinti si segnalano una cinquecentesca Natività della Vergine di Francesco Brina (1562), il Miracolo di San Biagio di Gaetano Piattoli e un'Adorazione dei Magi di Pier Dandini.
Il Museo Leonardiano si trova a Vinci. Ospitato nelle due sedi della Palazzina Uzielli e del Castello dei Conti Guidi, si propone come una delle raccolte più ampie ed originali di macchine e modelli di Leonardo inventore, tecnologo, ingegnere. Ciascuna riproduzione è presentata con precisi riferimenti agli schizzi e alle annotazioni manoscritte dell’artista. Le macchine esposte spaziano tra settori di studio diversi, così come vasta e poliedrica è la quantità di disegni con cui Leonardo ha rappresentato le sue intuizioni o raffinato macchine e meccanismi tramandati dalla letteratura tecnica del Quattrocento.
Un nuovo allestimento del museo utilizza le ultime tecnologie multimediali per presentare l’opera grafica e pittorica di Leonardo.
Palazzina Uzielli
La visita del Museo inizia in Palazzina Uzielli, che ospita, oltre alla biglietteria e alla libreria dedicata, le sezioni espositive delle macchine da cantiere e della tecnologia tessile.
Le sale espongono i modelli attraverso una storia per immagini tratte da dipinti e manoscritti d’epoca, e tutti sono accompagnati da ricostruzioni digitali animate che mostrano il funzionamento delle macchine.
Al secondo piano inoltre la Palazzina Uzielli ospita mostre temporanee, mentre nel ridotto dispone di un’ampia sala didattica per lo svolgimento di programmi educativi per scuole e università.
Il Castello dei Conti Guidi
Il percorso museale prosegue poi all’interno del Castello dei Conti Guidi dove sono esposti altri 60 modelli di macchine leonardesche.
Nelle sale al piano terra l’attenzione del visitatore viene subito catturata dai vari modelli di macchine: da quelle militari a quelle per il volo, agli strumenti di uso scientifico.
Al piano primo, tra i modelli di macchine per spostarsi nell’aria, nell’acqua e sulla terra – tra cui il carro automotore o “ automobile” di Leonardo – spiccano, all’interno della sala del Podestà, la grande ala battente e il maestoso modello funzionante, in scala 1:2, della gru realizzata per il completamento della cuspide della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze.
Infine troviamo la sala di ottica dedicata agli studi di Leonardo in materia di fisica della luce e con particolare riferimento al periodo che va da Alhazen a Keplero.
In cima alla torre si trova la sala video, attrezzata per la proiezione di documentari su Leonardo, accoglie anche 9 modelli di solidi disegnati dal Vinciano per il De Divina Proportione di Luca Pacioli.
Costo del biglietto di ingresso al museo (Palazzina Uzielli)
Intero: € 7,00 - Ridotto: € 5,00
Gruppi oltre 15 persone, ragazzi da 14 a 18 anni, adulti con figli aventi più di 6 e meno di 14 anni, adulti di età superiore ai 65 anni, studenti universitari, soci Touring Club Italiano.
La Casa Natale di Leonardo si trova in località Anchiano, a 3 Km da Vinci, nella cornice di un paesaggio collinare rimasto simile a quello che Leonardo ha contemplato fin dall'infanzia; è collegato alla città dalla Strada Verde, un antico sentiero che da Vinci si snoda tra le colline e gli uliveti secolari del Montalbano per entrare nel cuore della Toscana.
La nascita di Leonardo, il 15 aprile 1452, in questa casa colonica è attestata da un’antica tradizione, accolta anche dallo storico Emanuele Repetti
Dal 22 giugno 2012, dopo un importante intervento di restauro, la dimora è nuovamente aperta al pubblico che si troverà accolto e guidato attraverso un percorso museale iper tecnologico fatto di immagini e di touch screen per interagire con Leonardo, la sua vita e le sue opere.
La dimora sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19 tra marzo e ottobre e dalle 10 alle 17 tra novembre e febbraio.
Il prezzo del biglietto dovrebbe essere di 2 € cumulativo con il Museo Leonardiano.
Web: http://www.museoleonardiano.it/ http://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_da_Vinci http://www.museoscienza.org/leonardo
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Pomeriggio del 20 gennaio 2013: Wassily Kandinsky e le sue opere, mostra al palazzo Blu
Palazzo blu: Wassily Kandinsky – dalla Russia all'Europa
La mostra ripercorre il periodo della vita del maestro russo tra il 1901 e il 1922 , quando lascia definitivamente la Russia sovietica per trasferirsi in Germania e poi a Parigi e raccoglie una cinquantina di opere di Kandinsky e altre provenienti dalla cultura russa da cui ha attinto, che ci aiuteranno a scoprire le radici culturali da cui ha attinto.
Le opere provengono dal Museo di Stato di San Pietroburgo e da altri importanti musei russi.
La mostra aprirà dal 13 ottobre al 3 febbraio ed il costo del biglietto (con audioguida), varia tra gli €.8.5 e 10, in base al numero dei partecipanti.
appuntamento alle h.16 davanti al palazzo Blu ( via Toselli 29, sul Lungarno meridionale nel cuore del centro storico della città, a pochi passi dal Ponte di Mezzo e dal Palazzo Gambacorti, sede del Comune.)
Andremo in treno e gli orari saranno comunicati al momento della prenotazione.
Info: 0586 856177 o cell 3202634720
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
GRUPPO ARCHEOLOGICO PALEONTOLOGICO LIVORNESE
Il Gruppo Archeologico Paleontologico Livornese
propone un ciclo di conferenze dal tema:
Aspetti storico - naturalistici
nel territorio dei Monti Livornesi e provincia
Conferenze presso il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo
c/o Auditorium gentilmente concesso dalla Provincia di Livorno
Orario - 17:30 Ingresso gratuito
Programma:
Giovedì 10 Gennaio 2013 Nuove scoperte archeologiche sui Monti Livornesi (F. Sammartino)
Giovedì 17 Gennaio 2013 Nuove scoperte naturalistiche sui Monti Livornesi (F. Sammartino)
Giovedì 24 Gennaio 2013 I percorsi dell'acqua: dalle sorgenti alla città di Livorno:
(B. Bottacchiari)
Martedì 29 Gennaio 2013 Speleologia e preistoria a Livorno: la Buca delle Fate racconta"
( B. Bottacchiari, A. Ciampalini)
Giovedì 7 Febbraio 2013 Oggi si chiama… IMU: la Decima della città di Livorno nel ‘700
(V. Passetti)
Giovedì 14 Febbraio 2013 Le Acque della Salute: c’era una volta Montecatini a mare
(R. Tessari)
Giovedi 21 Febbraio 2013 Isola d’Elba: non solo mare. Itinerari storici e vedute panoramiche (R. Branchetti)
Giovedi 28 Febbraio 2013 La navigazione nell’Alto Tirreno in epoca romana. (F. Mazza)
Giovedì 7 Marzo 2013 Testimonianze archeologiche di antiche attività lavorative
nell’agro livornese (R. Branchetti).
___________________________________________________________________________________________
27 gennaio Pomeriggio : Il Cineforum di Agire Verde
videoproiezione naturalistica di Sergio Casini "la farfalla Macaone"
Entusiasmanti immagini catturate per noi da Sergio Casini. Seguiremo il ciclo vitale, dall’uovo al bruco e finalmente alla farfalla, del Macaone (Papilio Machaon), una delle farfalle che si avvistano con maggiore facilità tra marzo e settembre su tutto il suolo italiano, dalle radure boschive ai parchi ed ai giardini.
Tè e pasticcini allieteranno poi la videoproiezione.
Appuntamento alle h.17 c/o Sala chiesa Valdese, via Verdi (vicino ex Odeon) -
info - 0586 856177 o cell 3202634720
-------------------------------------------------------------------------------------
sabato 2 marzo: iniziativa della Pro Loco di Quercianella:
il giardino dei tarocchi e Capalbio “la piccola Atene”
Ritrovo dei partecipanti a Livorno (Viale I. Nievo Aurora/ Ardenza Ciomei / Antignano Chiesa nuova ) e Quercianella (fermata sottopasso). Partenza per Caparbio, arrivo e visita del GIARDINO DEI TAROCCHI. Il giardino dei tarocchi è un opera dell’artista Niki de Saint Phalle ed in questo giardino di macchia mediterranea ammireremo le sue opere gigantesche dedicate ai tarocchi, stupendoci della fantasia dell’artista.
Dopo un pranzo tipico in un ristorante del luogo, visita libera della cittadina medioevale di Caparbio ( la Torre aldobrandesca, la splendida Porta Senese, le mura merlate, l'Arco Santo, l'arcipretura di San Nicola, la piazza della Rocca dove si trova una fortificazione a forma di "L" con Torrione). Nota: Nel Palazzo Collacchioni è custodito il Fortepiano Conrad Graf suonato da Puccini, anch’esso meritevole di una visita.
Ritorno, previsto in serata. informazioni 335 7833238
02/03 marzo: due giorni nel Parco del Frignano e ciaspolata
Situato nel Parco del Frignano, sulle rive del Lago Santo Modenese, il rifugio Giovo è posto tappa sul percorso G.E.A., proprio al centro di una zona di alto valore ambientale e punto di partenza per moltissime escursioni, sia estive che invernali. Sopra il rifugio, massiccio ed imponente, si erge il monte Giovo e vicino, oltre al lago Santo modenese, troviamo i laghi Baccio e Turchino, proprio sotto la vetta del monte Rondinaio: una zona splendida in estate ed assolutamente magica in inverno. Scivoleremo sulla neve fresca, nel silenzio dei faggeti e delle prateria d'altitudine, e le nostre tracce andranno a confondersi con quelle dei caprioli e dei daini che qui vivono numerosi. Il nostro programma prevede il pernottamento in rifugio, ben riscaldati dalla fiamma dei ciocchi nel camino, con trattamento di mezza pensione (cucina casalinga) e la classica ciapolata.
info: 0586 375131 (ore serali) 320 0631602
03 marzo: Firenze da riscoprire (S.Maria Novella)
La basilica di Santa Maria
Novella è una delle più importanti chiese di
Firenze e
sorge sull'omonima
piazza. Se
Santa Croce
era ed è un centro antichissimo di cultura
francescana
e
Santo Spirito
ospitava l'ordine
agostiniano,
Santa Maria Novella era per Firenze il punto di riferimento per un altro
importante
ordine mendicante,
i
domenicani.
La chiesa conserva uno stile romanico all'esterno con i marmi bianchi e
verdi con disegni geometrici ed uno stile gotico al suo interno. Un esperto
ci guiderà a conoscere la sua storia ed il suo museo (
con i Chiostri e il Cappellone degli Spagnoli),
oltre alla farmacia storica, la più antica di tutta
Europa, attiva senza
soluzione di continuità da quasi 4 secoli. Vicino troveremo poi la
chiesa di Ognissanti ( con il Crocifisso di Giotto
e affreschi di Botticelli e del Ghirlandaio) e la via Tornabuoni, una
strada tra le più eleganti della città, con i suoi palazzi dalle splendide
architetture rinascimentali.
Note di viaggio: Ritrovo alla stazione con il biglietto già fatto. Partenza ore 8.10 - Arrivo a Firenze S.M.Novella ore: 9.32. Costo del biglietto, museo: intero 3 euro. Ridotto 2 euro (18-25 e oltre i 65 anni, studenti universitari ). Farmacia con ingresso libero. Info: 0586 852479 _ cell 3386085024
web:
http://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Santa_Maria_Novella
http://it.wikipedia.org/wiki/Officina_profumo-farmaceutica_di_Santa_Maria_Novella
I Monti Pisani si snodano in versanti ripidi, dolci declivi e vallate percorse da torrenti, dando vita a preziosi scorci paesaggistici ed aree naturalistiche di pregio che offrono al visitatore un patrimonio di flora e di fauna all’insegna della biodiversità. Passando per il foro di San Giuliano, la nostra passeggiata odierna ci porterà a santa Maria del Giudice, da dove, prima accanto ad un antico eremo e poi lungo la dorsale dei monti, con il mare a vista nel fondovalle, scenderemo verso Passo Dante per poi salire proprio sopra il foro. Villa Bosniasky ed il relativo parco, il miglior belvedere verso la pianura e la città di Pisa, saranno la successiva tappa e, nelle vicinanze, sarà anche possibile una visita al sito archeologico etrusco del Monte Castellare. Pranzo al sacco e scarponcini robusti da trekking per un terreno molto sassoso.
Info: 0586 404786 - 333 9055927
Passo di Dante
Insieme al passo Croce costituiva un'antica via di collegamento fra S. Maria del Giudice nel territorio Lucchese e S. Giuliano Terme nel territorio Pisano.
Il suo appellativo è dovuto al fatto che è
menzionato da Dante nel 33° canto
della Divina Commedia vv 28-30 "Questi pareva a me maestro e donno,
cacciando il lupo e ' lupicini al monte per che i Pisan veder Lucca non
ponno." dove Dante riporta di un suo sogno in cui un eminente persona
dell'epoca cacciava sul monte a causa del quale i Pisani non possono
veder Lucca, a ricordare di ciò sul passo è posto un busto del poeta che
sormonta una lapide riportante il citato paragrafo del canto.
http://www.montipisani.com/index.php/la-storia-dei-monti-pisani/villa-bosniaski
Sigismondo De Bosniascki veniva dalla Polonia e
quando giunse in Italia, nel 1873, dove decise di stabilirsi, non esitò
a scegliere San Giuliano essendosi innamorato del roccioso ed impervio
Monte Castellare, aprendo all’istante con quel luogo selvaggio un
segreto e misterioso dialogo. Ritiratosi nella sua villa, fatta
costruire appositamente sullo sprone del Castellare, intese così
immergere il suo spirito, il suo pensiero filantropico, in una perfetta
armonia tra natura e paesaggio, creandovi un mondo tutto suo.
In questa terra arida, profumata di ginestre e di altri aromi, De
Bosniascki visse i suoi affetti, svolse i suoi affari quotidiani,
coltivò le sue passioni ed i suoi interessi di ricercatore, di uomo di
cultura e di scienziato.De Bosniascky mostrò interesse per i fossili che
riordinò scrupolosamente e custodì nei locali del seminterrato della
villa. Qui fece costruire appositamente mobili per contenere i numerosi
reperti, e tavoli dove esaminare i campioni. Un museo privato, aperto a
pochi amici e studiosi, da considerarsi comunque una sorta di luogo
sacro, un reliquiario.
L‘intensa attività di studioso, di ricercatore, di promotore scientifico
aveva portato il De Bosniascki ad incontrare illustri professori
dell’Ateneo pisano, come il veneto Giuseppe Meneghini, professore di
geologia e mineralogia, con il quale strinse una sincera amicizia.
Studiosi e ricercatori lo spinsero ad intensificare i contatti col mondo
accademico e a partecipare a riunioni, congressi ed assemblee ottenendo
lusinghieri incoraggiamenti che lo indussero alla divulgazione delle sue
ricerche.
In occasione del Congresso Geologico del 1885, svoltosi a Lucca, De
Bosniascki colse l’occasione per esporre al pubblico, nei locali del
Casino delle Terme di San Giuliano, la sua cospicua collezione
paleontologica attirando l’interesse del mondo scientifico e di numerosi
curiosi visitatori locali.
De Bosniascki è deceduto nel 1921 e la sua ricca collezione
paleontologica, lasciata in eredità ai suoi amici, i fratelli Antonini,
fu venduta all’Università di Pisa. Della bella villa non è rimasto che
lo scheletro, come il rudere del Castellare, ad indicare l’impietoso
scorrere del tempo che tutto cancella.
Una delle finalità delle Aree Protette è anche quello di farlo rivivere.
Domenica 24 marzo: Lucca da riscoprire
Rinviata per pioggia, verrà riproposta in ottobre
La
città di Lucca è un luogo ideale da
riscoprire attraverso il trekking, soprattutto a partire dalle mura
rinascimentali: un suggestivo alternarsi di vedute, dall’alto e
dall’interno, di alcuni dei luoghi più belli della città, con incursioni
nel centro storico e risalite sulle mura che ci permettono di ammirare
le vie e le splendide chiese di questo caratteristico borgo medioevale.
Inizieremo con una passeggiata sulle mura, simbolo della città e
risalenti al 500, integre come quando furono edificate; visiteremo
poi la Cattedrale di San Martino, con i capolavori di Nicola Pisano,
Jacopo della Quercia e Tintoretto, il crocefisso del Volto Santo ed il
monumento funebre di Ilaria del Carretto. Infine, ci porteremo in via
Fillungo, corso principale che taglia il centro storico con i suoi
edifici medievali e faremo una sosta in Piazza dell'Anfiteatro, dove
sorgeva l'antico foro romano, vero gioiello architettonico con i suoi
accoglienti ristorantini e le sue botteghe, tutt'ora frequentate da
pittori e artisti, famosi e non.
Appuntamento h.9 alla Guglia, avvertendo prima della nostra presenza
info: 0586 856177 / 3202634720
http://www.trekkingurbano.info/trekking-urbano-altri-percorsi/lucca.pdf
http://www.comune.lucca.it/turismo/trekking_urbano
http://www.comune.lucca.it/turismo/mura_di_lucca mura di Lucca
7 aprile: Parchi della val di Cornia
Rocca San Silvestro è un villaggio di minatori e fonditori di metallo sorto fra il X e l'XI secolo per iniziativa signorile,con lo scopo di sfruttare i ricchi giacimenti locali di rame e piombo argentifero della zona. I metalli erano destinati alla produzione monetaria delle zecche toscane, Lucca prima e Pisa poi, grazie ai rapporti commerciali che i signori intrattenevano con queste città. Il villaggio era noto nel medioevo con il nome di Rocca a Palmento (una macina, palmentum, è stata infatti rinvenuta nel frantoio sottostante la chiesa) e deve il nome attuale al santo cui era intitolata la chiesa. L'abbandono, avvenuto nel corso del Trecento, fu la conseguenza di molteplici fattori, primo fra tutti quello economico, dovuto al cambiamento del sistema di gestione delle risorse minerarie. Un itinerario attrezzato attraverso i resti di abitazioni, della chiesa, del cimitero, della zona signorile e dell’area industriale accompagna il visitatore nella ricostruzione dell'organizzazione sociale ed economica, delle abitudini alimentari, delle tecniche edilizie e metallurgiche di una comunità medievale. L’accesso alla Rocca è possibile seguendo un sentiero attrezzato da percorrere preferibilmente con scarpe da ginnastica o da trekking. Visiteremo inoltre la miniera del Temperino: La galleria diretta Lanzi Temperino (ex Ortaccio) venne avviata come ricerca mineraria nella seconda metà dell’800. Fu poi completata dalla Società Miniera di Campiglia Spa negli anni ‘60 come galleria di carreggio per il trasporto del minerale dal pozzo di estrazione agli impianti di frantumazione e flottazione di Valle Lanzi. Il minerale veniva trasportato su vagoncini lungo rotaie a scartamento ridotto. Lo stesso tragitto che percorreva allora il minerale verrà ripercorso oggi dai visitatori che, sul trenino che la attraversa, raggiungeranno Valle Lanzi e la Rocca di San Silvestro. All’interno della galleria, gli attrezzi da lavoro, le forme ed i colori dei minerali ed una suggestiva sosta nella grande sala centrale di estrazione porteranno il visitatore alla scoperta di uno straordinario mondo sotterraneo. Info solo e mail agireverde@tin.it
info:
http://www.parchivaldicornia.it/parco.php?codex=ssil-g
http://www.parchivaldicornia.it/parco.php?codex=ssil-ved
14 aprile: viene riproposta l'iniziativa del 17 marzo con il trekking di media difficoltà a villa Bosniascky sui monti pisani ed a questa vi rimandiamo per ulteriori dettagli (cliccare qui) - Info: 0586 404786 - 333 9055927
21 aprile: la Firenze di Pratolini
Il rapporto tra Firenze e Vasco Pratolini è come un romanzo senza fine che racconta dell’amore che lo scrittore nutriva per la sua città. La nostra sarà una ricerca dei luoghi che lo ispirarono e delle storie di vita dei suoi racconti, di quella Firenze popolare del suo tempo che lo vide nascere e crescere. Come girovaghi andremo di quà e di là d’Arno, per piazze, vicoli e chiese, a scovare il quartiere di San Niccolò, dove nasce Metello, uno dei più grandi personaggi creati dallo scrittore (Metello, 1955), oppure in Santa Croce, dove descrisse il delicato passaggio dall’adolescenza alla prima giovinezza di alcuni ragazzi del quartiere (Il Quartiere, 1944), o ancora in via del Corno………… “lunga cinquanta metri e larga cinque; senza marciapiedi e che confina ai due capi con via dei Leoni e via del Parlascio, chiusa come tra due fondali e tuttavia, a pochi metri da Palazzo Vecchio, che la sotterra sotto la sua mole.” (Cronache di poveri amanti, 1947) oppure nel rione di San Frediano, un quadro indimenticabile della Firenze del ventennio fascista (Le ragazze di San Frediano, 1949).
Vasco Pratolini (1913-1991):
Pratolini ha svolto diversi mestieri, tra cui tipografo, venditore ambulante, barista, ed è stato un autodidatta. Legge inizialmente Dante e Alessandro Manzoni, poi Jack London, Charles Dickens, Mario Pratesi, Federigo Tozzi, e cresce in un ambiente letterario fiorentino influenzato dalla rivista Solaria e dai movimenti cattolici francesizzanti.
Grazie ad Elio Vittorini prende contatti con il mondo letterario e dal 1935 al 1938 diviene redattore, assieme a Romano Bilenchi e ad Elio Vittorini del periodico politico il Bargello, grazie al quale focalizza e perfeziona la sua "coscienza proletaria" e di classe, e pubblica i suoi primi scritti letterari nel 1937 su Letteratura. Durante gli anni universitari è iscritto ai GUF e partecipa ai Littoriali della cultura e dell'arte. Nel 1938 fondò con Alfonso Gatto la rivista Campo di Marte, distribuita dall'editore Vallecchi, nella quale i due redattori cercano di saldare la loro sensibilità privata e letteraria con quella pubblica e politica.
Partecipa poi attivamente alla Resistenza. Dopo la guerra, nel dicembre 1948, si trasferisce a Napoli, dove vive sino al 1951; insegna all'Istituto Statale d'Arte "Filippo Palizzi" e intanto scrive Cronache di poveri amanti (1947), Un eroe del nostro tempo (1949), Le ragazze di San Frediano (1949). Negli stessi anni lavora come giornalista e collabora alla sceneggiatura di alcuni famosi film: Paisà di Roberto Rossellini, Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy.
Tra le opere più importanti: Cronaca familiare (1947), Cronache di poveri amanti (1947), Metello (1955).
In Cronaca Familiare Pratolini prosegue il cammino iniziato con Il tappeto verde, ossia di un quadretto d'ambiente impreziosito da un diario d'infanzia necessario per un approfondito ritratto della classe medio-bassa fiorentina, e descrive le vicende affettive tra sé e il fratello. I due vengono separati molto piccoli, e quest'ultimo è allevato da un maggiordomo, che gli inculca un'educazione molto severa e lo tratta con distacco, pur volendogli bene. I due si ritrovano dopo alcuni anni e rimangono legati da un profondo affetto. Nel libro ha una parte preponderante la descrizione dei rapporti affettivi dell'autore con il fratello e altri suoi famigliari. Si mescola autobiografia e trasfigurazione letteraria delle vicende.
Cronache di poveri amanti è un romanzo ambientato quasi interamente in Via del Corno. In esso l'autore sviluppa le vicende d'amore che coinvolgono i ragazzi più giovani della via, ma non trascura nemmeno quelle dei residenti più adulti. Sullo sfondo si apre lo scenario della Firenze nei primi anni del fascismo, una città in lotta per l'affermazione di valori contrastanti. Come in quasi tutti gli altri romanzi di Pratolini la questione storica è posta come ambientazione di avvenimenti più frivoli, ma consente al lettore di entrare in contatto con un periodo ormai trascorso, conoscendolo intensamente. Pratolini, in questo scritto, cerca di proiettare storicamente il fascismo focalizzando il rapporto con la città di Firenze.
Un eroe del nostro tempo narra le vicende di una vedova costretta a trasferirsi in una via di Firenze in cui non conosce nessuno e dove fatica ad inserirsi: ella ha sempre avuto al suo fianco persone dal carattere forte (prima il padre e poi il marito) le quali le hanno sempre consigliato di diffidare degli sconosciuti, soprattutto se non appartengono a un determinato partito politico: quello fascista. La donna vive così le sue prime settimane segregata nella sua nuova abitazione, senza parlare con nessuno. Le sottili mura del suo appartamento le permettono di sentire ciò che avviene nella casa vicina ed ella inizia a seguire con attenzione sempre maggiore i movimenti del giovane Sandro, un ragazzo rimasto orfano del padre, costretto a diventare adulto prima del tempo. Tra i due inizia una relazione che porterà la donna, succube del forte carattere del giovane, ad annullare sé stessa per il suo innamorato. Sullo sfondo, soprattutto nelle vicende che riguardano la vita lavorativa di Sandro, riemerge una Firenze dilaniata dalla lotta tra fascismo e comunismo. Con questa opera incomincia il trapasso da un lirismo-regionale ad una "storia italiana" che verrà poi espanso nei lavori successivi.
Metello racconta la storia di Metello Salani, un orfano allevato da contadini che si trasferisce a Firenze per trovare lavoro. Partecipa a degli scioperi, al movimento socialista e al nascente movimento operaio nel periodo che intercorre fra il 1875 ed il 1902. In parallelo si sviluppano le vicende affettive del protagonista che finirà per sposare Ersilia. Metello è il primo volume di una trilogia che si intitola Una storia italiana e che comprende come secondo capitolo Lo scialo e come epilogo Allegoria e derisione.
Con lo Scialo lo scrittore descrive la storia della borghesia ai tempi dell'avvento del regime fascista. Il protagonista rinuncia ai suoi ideali giovanili socialisti per opportunismo e convenienza. Ma al centro dell'attenzione dell'autore vi è proprio la borghesia, che grazie al fascismo raggiunge una posizione di privilegio sociale. Rispetto al capitolo della trilogia precedente, la struttura del romanzo appare più composita e meno compatta
Vasco Pratolini è un autore che ha tentato di tradurre l'atmosfera neorealista in una precisa poetica. È uno degli iniziatori del neorealismo, la corrente della quale furono massimi esponenti Italo Calvino, Elio Vittorini e Cesare Pavese.
La produzione letteraria giovanile risente dell'ambiente fiorentino in cui Pratolini si era formato. Nei suoi racconti si coglie un aspetto originale, tipico del suo stile, che lo differenzia da tutti gli altri scrittori neorealisti; si nota infatti un forte impatto narrativo e una riscoperta della realtà cittadina non vista come contrapposizione alla campagna ed ai contadini, ma come luogo corale di sentimenti (maggiormente amicizia e solidarietà) ed esperienze per ogni persona comune. Successivamente, grazie anche alla esperienza politica della Resistenza ed al clima che contraddistingue il dopoguerra, la produzione di Pratolini si consolidò sempre più verso un tipo di racconto che si allarga via via dalla città alla storia collettiva.
Tutte le opere di Vasco Pratolini sono ispirate alla poetica del "realismo socialista" a partire dalla scelta dei protagonisti popolari, i quali si fanno carico della prospettiva socialista e che consentono all'autore di delineare chiaramente i termini ideologici ed economici tra le classi sociali. Il romanzo di Pratolini che ebbe più successo tra il pubblico fu Metello, stampato nel 1955.
Da http://it.wikipedia.org/wiki/Vasco_Pratolini
info: 0586 580201 e 328 0254739
27 e 28 aprile: due giorni in Capraia
Capraia è un antico vulcano nato circa 9 milioni di anni fa ed anch'essa, come le altre isole dell'Arcipelago Toscano, è caratterizzata da ripide scogliere e suggestive calette che ne formano i 30 Km di costa. Non è sicuramente adatta a coloro che cercano una vacanza mondana, ma è l'ideale per chi ama la natura, la tranquillità e il piacere di godersi giornate all'aria aperta. Apro e selvaggio il paesaggio, dominato dalla macchia mediterranea, che si apre su panorami di scogliere, con l’orizzonte a disegnare i profili della vicina Corsica e delle altre isole dell’Arcipelago Toscano ……………….l’escursione, elaborata con pernottamento, prevede la traversata dell’isola, dal porto al paese e quindi alla punta dello Zenobito ed alla torre di avvistamento.
obbligatoria la prenotazione entro la fine di marzo. Info - 320 0631602
domenica 5 maggio: Giornata Delle Colline Livornesi
In occasione della settimana Europea dei Parchi e della XIII
Giornata Nazionale dei Sentieri, le Associazioni aderenti al Progetto Occhi
sulle Colline (www.occhisullecolline.it)
e operanti per il “Protocollo d’intesa per l’adozione di criteri condivisi
nella definizione della sentieristica e nella realizzazione della
segnaletica delle Colline Livornesi”, invitano tutti gli interessati che
vivono, esplorano e studiano il territorio livornese a partecipare alla "GIORNATA DELLECOLLINE LIVORNESI”.
La mattina, a partire dalle ore 10.00 e fino alle 12.30 circa, presso Villa Pertusati (Rosignano M.mo), saranno in programma PROGRAMMA 6 brevi presentazioni (il Progetto Occhi sulle Colline, il Protocollo d’intesa, il Progetto Open Street Map, la segnatura dello 00, i lavatoi del Gabbro, il progetto INVOLEN) vòlte anche a poter discutere e fare conoscenza di eventuali nuove realtà ed a conoscere nuove persone, interessate eventualmente a collaborare.
Dopo gli interventi della mattina, le Associazioni che promuovono l’iniziativa si raduneranno alle 13.00, presso il parcheggio al bivio tra la SP8 e la strada per il Campo Sportivo del Gabbro, per un veloce pranzo al sacco presso gli antichi lavatoi del Gabbro (lo spostamento da Villa Pertusati è previsto venga realizzato con mezzi propri).
Il pomeriggio invece, a partire dalle ore 14.00 circa fino alle 19.00, è in programma un intervento pratico di pulizia degli antichi lavatoi del Gabbro (presso la Fonte di Ricaldo). Tutti gli interessati sono invitati a munirsi di guanti e “attrezzi da giardinaggio” per poter partecipare alla pulizia (si consigliano scarpe adatte a muoversi in ambienti sterrati e bagnati). Info e mail agireverde@tin.it
NELLA FOTO I LAVATOI DEL GABBRO...........prima della ripulitura!
domenica 12 maggio
la valle del Chioma da le Palazzine al podere del Gorgo al botro Quarata – Castellaccio – le Palazzine
(anello)
Ritrovo alle
Palazzine alle ore 9,30, sulla strada per
il Gabbro, per percorrere un
itinerario
ad anello, di interesse
naturalistico
- ambientale. Si procederà
verso
il Castellaccio per un tratto
pianeggiante
di circa 7 km, in zona
boscata,
dopo scenderemo verso la valle
del
Chioma, diretti al podere del Gorgo. La discesa
sarà di circa 5 km e precederà la risalita
verso le Palazzine per altri 4 km. Pranzo al
sacco. Nota: durante il tragitto guidato sarà
possibile
parlare
con esperti sia del parco che dei suoi attuali
risvolti
ambientali ed urbanistici.
Da ricordare che questa è solo una delle escursioni esplorative/conoscitive nell' ambito del "progetto occhisullecolline", vòlte ad informare sulla valle del Chioma. La prossima iniziativa, sempre condotta da profondi conoscitori delle nostre colline, sarà la settimana prossima e ci permetterà una più ampia e completa conoscenza di luoghi, storia ed emergenze sia antropiche che ambientali, di cui oggi ci verrà fatto solo cenno. A seguire ci sarà una proiezione di diapositive in ambiente chiuso, con nostra offerta di thè e pasticcini fatti in casa.
info - 0586 861138 - 347 3637538 - max 30 partecipanti
19 maggio: la valle del Chioma da Nibbiaia
Nibbiaia, Podere del Gorgo, Chioma (traversatata)
Punto di partenza e arrivo: Nibbiaia/Chioma
Distanza: 9 km circa
Durata: 3 ore e 30 minuti -
Tipo di Tracciato: carrarecce e sentieri
Dislivello: 250 metri circa
Difficoltà: facile
dettaglio:
Lasciate metà auto al Chioma, si sale a Nibbiaia e, trovata via Parri sulla nostra sx (c’è un cartello illustrativo dell’ippovia), si scende per la strada vicinale, incontrando un vecchio fontanile ed un caseggiato rurale, in località Debbione, un podere bianco con cancello. Proseguiamo ed incontriamo un allevamento di maiali di cinta, sulla nostra destra, arrivando quindi ad un evidente bivio dove, a sinistra e su un palo in legno, vediamo un segnale di direzione senza alcuna scritta, solo la freccia in legno.
Alla nostra destra adesso prendiamo per una salitella di poche decine di metri che si inoltra nel bosco.
Fin qui saranno passati circa 30/40 minuti in graduale discesa.
Sempre seguendo il sentiero su cui siamo, adesso andiamo
verso il podere del Gorgo, per circa 80 minuti. Fino a sbucare in una ampia radura dove gireremo a destra ( a sinistra si andrebbe verso il rio Popogna). Avanti per 5/10 minuti ed incontriamo delle arnie e, proprio qui, dove troviamo uno spiazzo ampio, pieghiamo decisamente a sinistra (deviazione non segnalata) ed oltrepassiamo il letto del torrente Chioma.Nota: non proseguire a diritto per il sentiero 01 del c.a.i , perché si finisce al Castellaccio.
Il sentiero su cui siamo adesso, dopo aver attraversato il torrente, si inoltra nel fitto della macchia e noi lo seguiremo per circa 60/80 minuti, arrivando infine al porticciolo del Chioma, attraversata l’Aurelia, dove avremo lasciato le auto.
La bellezza dell’itinerario consiste nell’attraversare zone piuttosto selvagge ed estesi tratti di macchia mediterranea, dove ogni tanto si scoprono scorci panoramici, sia verso
l’entroterra collinare che verso la costa. Bellissime le fioriture primaverili ed interessante il sentiero nella macchia che attraversa il torrente e, a secondo della stagione, anche le molteplici piante da cucina che troviamo lungo il percorso(salvia, rosmarino, alloro) come pure le more di fine estate oppure i fichi e l'uva inselvatichita come le mele, piccole ed aspre e dissetanti...........da ricordare poi che entrando in paese, lasciato a sinistra il porticciolo del Chioma, si trovano pittoreschi angoli di mare dove, lasciata l'auto e scesa la scaletta, è possibile fare il bagno..........soprattutto ai primi di maggio quando ancora il turismo làtita.
cartografia, da OsC (dal Gorgo, seguire il letto del Chioma -linea rossa e blu a scendere):
26 maggio: Visita all’Azienda agricola Officinalia, località Pancole San Gimignano (incontro didattico sull'apicoltura)
La mattina saremo nei campi, ad apprezzare le tecniche agrobiologiche di inseminatura e coltivazione e, volendo, essendo stati anche nei laboratori di produzione delle confetture a lavorazione artigianale, potremo anche acquistare. Poi, dopo un'escursus approfondito della tematica "miele e api"..........pranzo al sacco e visita di San Gimignano, anche se stiamo ancora verificando l'ipotesi di un assaggio in loco dei prodotti di questa terra, unitamente a formaggi di aziende limitrofe ed altrettanto bio.
E’ necessario prenotarsi entro e non oltre la prima settimana di maggio. Info: 0586 580201, cell. 3280254739
La vita
associativa di un alveare, è un esempio di organizzazione sociale tra le più
ammirevoli: tutto quello che ogni individuo fa è dedicato esclusivamente alle
necessità dell’alveare. Ogni ape è pronta senza esitazione a dare la
propria vita per difendere la sua colonia. Nell’alveare ogni componente ha
il proprio compito e ciascun individuo è incapace di vivere singolarmente,
come se fossero delle “cellule” di un unico “superorganismo”.
Il
Miele
Sinonimo
di dolcezza, cibo divino, alimento dai poteri miracolosi, il miele ha animato
leggende e miti di molti popoli. Biondo come l'oro e così prezioso per la
salute e per la bellezza, il miele è uno dei più bei regali che madre natura
ci ha fatto. Il nettare che le
api raccolgono dai fiori, per diventare miele subisce complesse
trasformazioni, che avvengono all'interno delle api stesse: in pratica, il
saccarosio (zucchero composto) di cui è costituito il nettare, viene diviso
in due zuccheri semplici, glucosio e fruttosio. Tutto questo lavoro si sarebbe
dovuto verificare nel nostro organismo, ma grazie all'ape ci viene
risparmiato. Il miele risulta, quindi, un alimento semidigerito, perciò
leggerissimo e facilmente assimilabile. Oltre gli zuccheri il miele contiene:
sali minerali ( calcio, ferro, fosforo ecc...), vitamine, enzimi e proteine.
Da ciò si può capire come il miele sia un alimento completo, con un elevato
valore biologico. Il miele è un
alimento ad altissimo valore nutritivo ed energetico indicato:
nell'alimentazione dell'eta della scuola, quando il fabbisogno energetico è
richiesto in continuazione; nell'alimentazione dello sportivo, in quanto
accresce lo sforzo muscolare e lo sostiene nel tempo, mentre il lavoro del
cuore ne è potenziato; nell'alimentazione delle gestanti e nel periodo
dell'allattamento nei quali le richieste nutritive sono aumentate e del tutto
particolari.
Il
miele ha dunque tutte le qualità per entrare a fare parte della lista delle
terapie naturali: miele fonte di energia e salute.
Cenni
storici
Gli uomini
conoscono fin dall’antichità le api e il miele ed una pittura rupeste,
risalente circa a 9.000 anni fa (mesolitico,) scoperta nei pressi di Valencia,
in Spagna, raffigura un uomo intento a prelevare favi di miele da un alveare.
Nell’antico Egitto poi l’apicoltura era molto sviluppata, come
testimoniano molti bassorilievi e pitture trovati nelle tombe dei Faraoni,
raffiguranti uomini intenti alla raccolta del miele ed al trasporto dei favi,
su barche lungo il Nilo, per seguire lo sbocciare delle fioriture. Vasetti di
miele di 3.000 anni sono stati trovati nelle tombe egizie ed etrusche.
Gli
antichi riconoscevano al miele grezzo proprietà che poi la scienza avrebbe
confermato: antisettiche, fortificanti, calmanti; nel mondo greco-romano erano
noti gli effetti cicatrizzanti, tonificanti e l’utilità nelle affezioni
intestinali.
Nella
maggior parte delle società il miele rimase l’unico dolcificante fino a
circa due secoli fa, quando iniziarono le importazioni di zucchero di canna
dalle Indie occidentali, non c’è quindi da stupirsi se da millenni i popoli
si ingegnano a lavorare con le api.
L’apicoltura però inizia a diventare una professione solo dopo il 1850
quando, grazie all’americano L. Langstroth che iniziò ad inserire i favi in
telai di legno rendendoli mobili, si comprese che era meglio salvaguardare
l’incolumità dell’alveare, per poterne controllare l’attività nei vari
periodi dell’anno, piuttosto che asportare i favi dall’alveare,
distruggendoli per ricavare il miele.
incontro
didattico/conoscitivo:
Verranno illustrati alcuni aspetti della
biologia dell’ape, con particolare
riguardo alla sua caratteristica importanza come rivelatrice di inquinamento
ambientale, venendo inoltre esaminati sia il ruolo dell’ape
nell’impollinazione delle piante entomogame, quanto le peculiarità
nutrizionali e terapeutiche di tutti i prodotti tipici dell’alveare (miele,
propoli, polline, pappa reale, cera).
Seguirà
quindi un approccio essenzialmente pratico e, direttamente in
apicoltura, verremo guidati all’osservazione e comprensione
delle api in piena attività nell’arnia, arrivando
in ultimo all’ estrazione del miele dai favi. Verrà anche elaborato
il concetto di utilizzazione di risorse legate al territorio, chiamandosi
difatti “Apicoltura” l'arte di
allevare le api in maniera razionale con lo scopo di ricavarne un reddito.
02 Giugno. Ombrone
Il Parco della Maremma, affacciato sul mar Tirreno e sul Parco dell'Arcipelago Toscano, si estende per 25 km con una catena di colline che discendono verso il mare, spiagge sabbiose ed alte scogliere, essendo circondato da paludi, pinete, coltivi e pascoli. Oggi lo percorreremo in canoa nella parte che porta l’Ombrone alla sua foce, scivolando su acque tranquille contornate da canneti, alture su cui pascolano mucche dalle lunghe corna e con i muggini che saltano altissimi davanti alle prue delle imbarcazioni.
Info-0586 861138 - 347 3637538
domenica 9 giugno: la via dei Cavalleggeri nel promontorio di Piombino
Un angolo di Toscana che sembra voler fuggire la logica del turismo mordi e fuggi, un'isola lontana dal mondo che ribalta i concetti di spazio e tempo e dove si può ancora camminare senza fretta, guardandosi intorno per arricchirsi dei silenzi, degli aromi e delle emozioni che solo la natura sa dare in un territorio integro da cementificazioni e dove i boschi e la macchia sono ancora quelli dei secoli passati: la via dei Cavalleggeri, lungo il promontorio di Piombino.
Il sentiero che percorreremo oggi era quello che a partire dal XVII secolo collegava le torri di avvistamento del Principato di Piombino per la vigilanza costiera, a protezione del territorio dai pericoli che venivano dal mare: pirati e corsari, malattie e contrabbando. Nota: a metà percorso prenderemo il sole, con possibilità di bagno in mare, alla spiaggetta di Fosso alle canne.
Domenica 16 giugno: la Pania di Corfino
Le
Riserve Naturali dell´Orecchiella sono il fiore all´occhiello
del nuovo Parco Nazionale dell´Appennino Tosco-Emiliano. Un
territorio di rara bellezza paesaggistica, rappresentativo della
flora e della fauna appenninica, dove, cervi, mufloni, caprioli,
cinghiali e lupi, così come molti specie di uccelli, sia
stanziali che di passo, hanno trovato il loro ambiente ideale.
L´aquila reale, da sempre presente sulla Pania di Corfino,
estende il suo territorio di caccia fino alle alte vette del
monte Prato e del monte Vecchio ed il nostro percorso odierno
potrebbe anche permetterci di avvistarla, come, anche e
soprattutto, ci offrirà le splendide fioriture estive di questo
ambiente, ricco di sorgenti e corsi d’acqua, su cui si erge il
massiccio calcareo della Pania di Corfino, verso cui
andremo………...passo, passo, ovviamente.
foto - fioritura peonie sui prati di Corfino
Info: 0586 404786- cell 333 9055927
http://www.ingarfagnana.it/Itinerari/Parco_Orecchiella/Orecchiella.htm
http://www.parcoappennino.it/it/riserva.orecchiella.php
http://it.wikipedia.org/wiki/Parco_dell'Orecchiella
http://it.wikipedia.org/wiki/Parco_dell'Orecchiella#Riserva_naturale_Pania_di_Corfino
http://wikipedia.kataweb.it/wiki/Aree_naturali_protette_della_Toscana
http://www.dovealucca.it/da-vedere/luoghi-naturalistici/73-parco-naturale-dell-orecchiella
29 e 30 giugno rifugio Prato Spilla
il rifugio, un complesso sciistico da cui si dipartono molteplici sentieri che conducono a laghetti montani e fitte boscaglie, non è molto capiente (10 posti al massimo) per cui si prega di prenotarsi velocemente.
Gli itineri possibili sono diversi e per ogni tipologia di escursionismo..............oggi però le nostre saranno più che altro delle passeggiate, alla portata di tutti: intanto si conoscono posti nuovi e poi, casomai,ci si ritornerà con più calma perchè il luogo lo merita. Ah! Andremo nel parco del Gigante nell'appennino parmense.
Iscrizione entro e non oltre marzo. Info: cell:329 9754774 ore serali
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
8 settembre: l’Orrido di Botri
Riservato agli associati (max.25) – info: 0586 375131 (ore serali) o 3311131900
|
Percorso in alveo da Ponte a Gaio alla
Piscina ( ritirare il dèpliant illustrativo quando ci viene consegnato
il caschetto)
1. GUADINA
30 min. da Ponte a Gaio Primo restringimento dell'alveo; tratto di circa
80 mt.
2. PRIGIONI 45 min. da Ponte a Gaio
Secondo restringimento dell'alveo; tratto di circa 500 mt da percorrere
tutto dentro l'acqua. Alla fine delle Prigioni inizia il cosiddetto
Solco Grande.
3. SALTO DEI BECCHI 80 min da Ponte a Gaio
Piattaforma calcarea nei pressi della quale si riscontrano le prime
"marmitte" formate da fenomeni erosivi intensi. Da questo punto il
percorso diventa ancora più impegnativo e si consiglia solo ad
escursionisti esperti, in alcuni tratti seguire e servirsi delle corde
fisse.
4. PISCINA 120 min da Ponte a Gaio
Termine del percorso autorizzato. Da qui inizia il percorso di tipo
alpinistico da percorrere solo con specifiche autorizzazioni.
http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/432
http://www.agraria.org/parchi/toscana/orridodibotri.htm
Domenica 22 settembre - Pieve di Brancoli, escursione fotografica
A circa 15 km.da Lucca, con intenti fotografici, visiteremo il paese di Pieve di Brancoli, dopo una bella passeggiata con vista sulla valle del Serchio e sul torrente Vinchiana. L’itinerario, particolarmente interessante dal punto di vista paesaggistico, è stato scelto soprattutto per la molteplici possibilità fotografiche, sia ambientali che artistiche. Un esempio per tutti ne sia la chiesa romanica di San Giorgio (sec.XI/XII), con campanile merlato a monofore e bifore ed un interno a tre navate, divise da colonne e pilastri. Escursione soft. Info: 0586 406468 (ore serali) o 339 8700530 Per il concorso fotografica vedere http://www.agireverde.it/fotoag.verde%202.htm
|
Domenica 6 ottobre: trekking urbano a Lucca
Rinviata per pioggia, viene riproposta oggi, sperando che questa volta si trovi un buon meteo
La
città di Lucca è un luogo ideale da
riscoprire attraverso il trekking, soprattutto a partire dalle mura
rinascimentali: un suggestivo alternarsi di vedute, dall’alto e
dall’interno, di alcuni dei luoghi più belli della città, con incursioni nel
centro storico e risalite sulle mura che ci permettono di ammirare le vie e
le splendide chiese di questo caratteristico borgo medioevale. Inizieremo
con una passeggiata sulle mura, simbolo della città e risalenti al 500,
integre come quando furono edificate; visiteremo poi la Cattedrale di San
Martino, con i capolavori di Nicola Pisano, Jacopo della Quercia e
Tintoretto, il crocefisso del Volto Santo ed il monumento funebre di Ilaria
del Carretto. Infine, ci porteremo in via Fillungo, corso principale che
taglia il centro storico con i suoi edifici medievali e faremo una sosta in
Piazza dell'Anfiteatro, dove sorgeva l'antico foro romano, vero gioiello
architettonico con i suoi accoglienti ristorantini e le sue botteghe, tutt'ora
frequentate da pittori e artisti, famosi e non.info: 0586 856177 o cell
3202634720 (entro venerdi) o
0586
406468 e 328 3786239
http://www.trekkingurbano.info/trekking-urbano-altri-percorsi/lucca.pdf
http://www.comune.lucca.it/turismo/trekking_urbano
http://www.comune.lucca.it/turismo/mura_di_lucca mura di Lucca
Sabato 19 e domenica 20 ottobre: castagnata al Villaggio Anemone (capanne di Sillano)
Un’area
riservata e raccolta della Garfagnana, contornata da boschi di faggio, per
sentirsi in qualsiasi momento a contatto con la natura,
in un ambiente tipicamente montano. Questa la zona in
cui ritorniamo (ci siamo già stati nel maggio scorso), per percorrere i molti i
sentieri che da qui si dipartono per condurre ora
a grotte naturali ora a monumenti antichi e borghi
pittoreschi, oppure ancora a bellissime montagne, ricche di castagneti
centenari. La "zona delle castagne" è comunque la nostra mèta di questo week end
autunnale. In ultima analisi, si tratta di una visita ad un angolo di Toscana
che conserva caratteri di peculiarità fuori dall’ordinario, meritevoli di una
conoscenza approfondita, anche a riguardo dei prodotti tipici del luogo,
sicuramente propri di un’alimentazione naturale e di una “filiera corta” .
Una escursione è prevista, a seconda del meteo, o ad Argegna oppure al passo di Pradarena.
Necessaria la prenotazione entro la fine di settembre. info: 0586 404786 o 333 9055927
Domenica 3 novembre: Al rifugio Matanna, da Casoli per la foce di san Rocchino
Il panorama godibile dalla vetta del Matanna è superbo sulle Panie, sui monti circostanti e sul mare con le isole, giornata permettendo. Divertenti e non difficili sono le creste del monte, anch’esse molto panoramiche, ed è facile avvicinare i cavalli al pascolo nella zona che domina il laghetti del Bozzone. Insomma il Matanna è una montagna di modesta altezza, ma veramente interessante e meritevole di un’escursione. Non è detto che oggi ci si arrivi, sia perché la salita alla vetta sarebbe faticosa sia perché occorre tener conto delle ore di luce, tuttavia l’itinerario per giungere al rifugio sottostante varrà abbondantemente la pena. Percorso: da Casoli prenderemo il sentiero 106 fino alla foce di San Rocchino dove, trascurando il 121 che va al rif.Forte dei Marmi, prenderemo per il n°3, girando attorno al m.Matanna ed arrivando al rifugio per la foce del Pallone, buon punto panoramico su Camaiore ed il mare. Info: Sergio Casini (entro il venerdi precedente) 328 8249272 – 0586 814101 ore serali
17 novembre: la Firenze di Pratolini
Anche questa iniziativa viene ripresa dalla scorsa primavera,
poiché rimandata per pioggia e tratta del rapporto tra Firenze e Vasco
Pratolini: un romanzo senza fine che racconta l’amore che lo scrittore
nutriva per la sua città ed una ricerca dei luoghi che lo ispirarono e
delle storie di vita dei suoi racconti e di quella
Firenze popolare del suo tempo che lo vide
nascere e crescere. Girelleremo senza fretta di quà e di
là d’Arno, per piazze, vicoli e chiese, ora a San Niccolò, dove nasce
Metello, uno dei più grandi personaggi creati dallo
scrittore (Metello,
1955), ora
in Santa
Croce, dove descrisse
il delicato passaggio dall’adolescenza alla prima
giovinezza di alcuni ragazzi del
quartiere
(Il
Quartiere,
1944),
ora in via del Corno…………
“lunga cinquanta metri e larga cinque; senza marciapiedi e che confina
ai due capi con via dei Leoni e via del Parlascio, chiusa come tra due
fondali e tuttavia,
a
pochi metri da Palazzo Vecchio, che la sotterra sotto la sua mole.” (Cronache
di poveri amanti, 1947) oppure nel rione di
San Frediano,
un quadro indimenticabile della
Firenze del ventennio fascista
(Le
ragazze di San Frediano, 1949). Info:0586 580201 e
328 0254739
i dettagli si rimanda alla precedente impaginazione - cliccare qui
Le Terme di Venturina sono un
autentico angolo di paradiso a
pochi minuti dal mare e, pure rappresentando un moderno
tempio della salute, anticamente erano conosciute come
Aquae Populoniae, ricche di zolfo, alcali e terra, sede di insediamenti
prima etruschi e poi romani. Sgorgano da due sorgenti distinte alla
temperatura di 36 °C e si estendono su di un'area vastissima, suddivisa in
uno stabilimento termale, i “Bagni di Caldana” e in un laghetto, detto “Il
Calidario”, ricavato dal primitivo invaso delle acque. In ultima analisi, si
tratta di un ambiente incantevole che vale la pena di visitare, oppure
rivisitare, soprattutto nel mese di dicembre. Info:
info: 0586 375131 (ore
serali) o
3311131900
Sabato 14 dicembre: buffet con proiezione e
premiazione del concorso fotografico Agire Verde
Nei locali della fondazione Giò Batta Lepori (via Mastacchi 173 – ampio parcheggio interno), si svolgerà il tradizionale incontro natalizio con buffet (quota minima di partecipazione) e proiezione delle foto che partecipano al concorso fotografico, con proclamazione del vincitore (regolamento a http://www.agireverde.it/concorso%20fotografico%202013.htm). Si tratta di un’occasione d’incontro cui siete invitati, con inizio intorno alle h.19/19.30 e rinfresco fino alle ore 20.15…….poi visioneremo le foto, che speriamo siano di numerosi autori, per chiudere infine la serata intorno alle h.23. info fotografia - Sergio Casini 328 8249272 – 0586 814101 ore serali – info serata Salvatore Picardi 0586 861138 347 3637538
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
altro in fase di studio:
Dal Passo Croce, per Fociomboli, al rif.del Freo (anello)
(In auto) Si
seguono le indicazioni per Seravezza, raggiunta la quale si prosegue lungo la
SP10 del Cipollaio, fino ad oltrepassare le deviazioni per Levigliani e per
Terrinca, poi, poco dopo (1Km circa), si prende la strada sulla destra, che,
salendo tortuosamente, ci porta in circa 6 km, dapprima, al Passo Croce, e
quindi allo sterrato, dove, in uno degli spiazzi che si trovano ogni tanto sulla
sinistra, si può lasciare l'auto. h.1.45 da Livorno. Dal traliccio, se non si
vedono troppe auto, si può percorrere lo strabello fin dove è possibile.
escursione
Si sale lungo lo
sterrato dove si è parcheggiato la macchina, sotto le guglie del Monte Corchia
ed in breve si arriva al passo Croce (mt.1147).
Un palo con le indicazioni dei sentieri ed i tempi di percorrenza ci indica
sulla sinistra lo stradello della forestale che scende in comune con il sentiero nr.11, tra il versante Sud-Est del Monte Freddone e quello Nord del Corchia.
Si percorrono alcune decine di metri, finchè, appena oltrepassata una marginetta
sulla sinistra, notiamo, sulla destra, il segnale biancorosso del sentiero 11,
una scorciatoia per evitare i tornanti dello stradello. Poco più in basso si
trova ,sulla nostra destra, una seconda marginetta ed a questo punto
abbandoniamo definitivamente lo sterrato che prosegue dritto e prenderemo al
ritorno, per scendere sulla sinistra, sempre seguendo il segnavia nr.11,
arrivando alla torbiera di Fociomboli (m.1150), unica area umida delle Apuane
che, grazie agli strati impermeabili del suo sottosuolo, raccoglie e trattiene
le acque reflue dai monti intorno. Sempre seguendo il sentiero 11, scendiamo
ancora fino ai prati di Puntato (m.1050), borgo ora abbandonato ed un tempo
pascolo estivo dei pastori di Terrinca, vasto declivio erboso e soleggiato da
cui si gode la vista del Pizzo delle Saette, della Pania della Croce e del
Corchia. Arrivati alla chiesina del Puntato si svolta a destra e, percorso un
sentiero alberato per circa 10 minuti e lasciato definitivamente il sentiero 11,
che prosegue per col di Favilla e poi per Isola Santa, prendiamo il 128 in
salita, arrivando al rifugio del Freo (mt.1180).
Una volta al rifugio, dove è splendida la vista sulla Pania della Croce, dopo una meritata sosta, torneremo per il sentiero 129 e quindi, seguendo delle tracce di vernice gialla, ben evidenti e frequenti, saremo di nuovo ai declivi erbosi di Fociomboli prima e allo sterrato della forestale, che avevamo lasciato prima di scendere per il sentiero 11, poi.
Tempi di percorrenza: la salita al passo Croce, dalle auto, 0.30/0.45 minuti (variabile per dove si lascia l’auto).
Dal Passo Croce a Puntato h.1.30 (discesa). Da Puntato al rifugio x il n°128 h.1.15 (salita). Dal rifugio ai prati di Fociomboli h.0.30 (discesa).Per lo sterrato fino alla marginetta (leggera salita) h.0.45 poi, dalla marginetta, per lo sterrato, al Passo Croce (salita) h.0.30 e h.0.30 (discesa) per arrivare alle auto (variabile). Tot. circa 4 ore, da passo Croce a passo Croce.
Da Farnocchia a sant'Anna di Stazzema (anello)
Il M.Lieto è una cima delle Apuane meridionali vicinissima al mare, un punto panoramico di prim’ordine, non solo sulla conca di Camaiore e la Versilia ma anche sulle altre vette delle Apuane. In più, se la giornata è tersa, lo sguardo spazia tranquillamente fino al golfo di La Spezia e oltre, distinguendosi molto bene sia la Palmaria che il Tino.
L’itinerario parte da Farnocchia, devia verso il Lieto e ridiscende a Farnocchia, descrivendo un anello intorno al monte e proprio sotto il M.Gabberi.
Descrizione percorso:
L’escursione inizia dal paese di Farnocchia (m.646), situato sul versante settentrionale del M. Gabberi, tra boschi di castagni. Si sale la mulattiera che inizia nei pressi della chiesa parrocchiale e attraversa diagonalmente il bosco di castagni – sentiero 3 -, con un’ottima veduta sui gruppi del m. Procinto e del m. Forato. Superata una marginetta, si raggiunge la località “ Castagno “ (sul crinale nord est del m. Lieto) e, valicata la costa del monte, si inizia a salire sulla sinistra, per un sentieretto che segue lo spartiacque fino alla cima del m. Lieto ( m. 1016 ), contrassegnata da un cippo di cemento. Un’ora fino alla deviazione, un’ora per salire e 0,40 per scendere. Dal crinale la vista si estende fino al mare, al golfo di La Spezia a nord e a quello della Versilia a ovest , mentre in basso sono visibili l’abitato di S. Anna di Stazzema ed il monumento ossario, in ricordo dell’eccidio nazista nell’ultima guerra. Discesi dalla vetta del monte Lieto, proseguiremo per l’antica mulattiera che unisce Farnocchia con S. Anna di Stazzema, fino a raggiungere la prima casa abitata sulla nostra sinistra. Fatti poi ancora un centinaio di metri, svoltiamo a sinistra, prendendo un sentieretto laterale e lasciando la mulattiera che stiamo percorrendo (dopo un bivio evidente), a cercare la strada asfaltata e la parte abitata più a monte del paese di S.Anna di Stazzema. Poche centinaia di metri su asfalto (a scendere) ed incontriamo una trattoria _ in località Sennari – dove, evidentissimo sulla sinistra, c’è un cartello che indica la salita per il Gabberi e per Farnocchia (sentiero n°4). Dal bivio per il Lieto a qui, 0.45 minuti. Saliamo adesso una serie di scalini che conducono nel bosco, con il sentiero che si inerpica fino ad incontrare una marginetta, dalla quale il panorama sulla costa è splendido, si continua nel bosco, sino al valico delle Focette (m.873), che mette in comunicazione Sant'Anna di Stazzema (Alta Versilia) con Farnocchia (Val di Serra) e per boschi, spazi aperti sul Gabberi e ancora boschi, arriviamo a vedere il paese dall’alto.Da qui, in breve, saremo di nuovo in paese (sentiero n°4). Durata: ore 4.30/5
Nota: sosta alla chiesa del paese dove ci fu l’eccidio.
Da Pomezzana al rifugio Forte dei Marmi
La strada asfaltata
ci porta a un parcheggio non molto distante dalla chiesa principale di Pomezzana,
dedicata a S. Sisto, col suo grande campanile.
Il luogo è panoramico su Farnocchia, Stazzema e il Monte Lieto e il Gabberi.
Il sentiero 106, ben segnato, inizia da questa piazzetta: saliamo pochi scalini
lasciandoci alle spalle la chiesa e siamo nel paese.
Percorriamo alcune strade salendo prima lievemente poi più decisamente.
A 10’ inizia una mulattiera lastricata con ardesia che corre parallela
all’abitato di Pomezzana, il quale si allunga sul crinale ben esposto al sole.
A 17’ siamo su una strada e il sentiero si dirige a sinistra.
C’è una casa e il sentiero continua in lieve discesa (evitare la salita verso
destra), tra gli alberi si scorgono, verso sinistra, Stazzema e di fronte il
gruppo del Procinto.
Il sentiero poi prende a salire e a 30’ siamo presso una zona di cave di
ardesia, di tentativi di cave e di ripari sotto roccia.
A 37’ incontriamo una casa in muratura e subito dopo l’edificio principale delle
cave, ormai semi distrutto. Dietro esso ci sono gli ingressi della miniera
parzialmente coperti da edere che formano una cortina discendente, diamo
un’occhiata e poi proseguiamo il cammino.
A 50’ siamo a un luogo molto panoramico, anche se ci sono rami di alberi a
ostacolare la visibilità, su Procinto, Nona, Matanna e la zona delle Panie.
Continuiamo con saliscendi mantenendo sulla sinistra Procinto e Nona mentre il
Matanna rimane di fronte. A 01h a destra c’è un’altra miniera presso la quale
c’è un immenso blocco di ardesia coperto in parte da edere.
Subito dopo superiamo un canalino e poi riprendiamo a salire.
A 01h 08’ troviamo dei ruderi, forse di un’antica maestà e a 01h 16’ superiamo
un altro ruscello che scende dai monti scavando un ripido canale.
Subito dopo un’altra antica costruzione che sembra una calchera (struttura per
produrre calce).
Il sentiero prende a salire e per qualche minuto la salita si fa più ripida per
strette voltoline per poi addolcirsi e a 01h 41’ siamo presso il Rifugio Forte
dei Marmi.
Sosta e ritorno per la stessa via.
Infosoci:
Tutte le iniziative sono riservate agli associati
(Euro
15 annui singolo, 20 familiare), che, tramite la quota associativa annuale, vengono a
rendersi compartecipi delle spese di gestione,
rendendo così possibile
il funzionamento amministrativo dell'Associazione stessa. L'iscrizione
è possibile partecipando ad un'iniziativa, versando la quota al
referente dell'iniziativa stessa che poi la consegnerà al tesoriere.
L'iscrizione ha validità annuale e la quota verrà richiesta entro il
mese di aprile dell'anno successivo.
nota: tramite una mailing list vengono effettuate agli associati delle comunicazioni di vario tipo, dai periodici incontri direttivo/soci ad eventi interessanti gestiti anche da altre associazioni etc.etc e, chi vuole ricevere tali informazioni ed ancora non è nella mailing list è sufficiente che lo comunichi ad agireverde@tin.it . Per partecipare alle diverse attività dell'associazione invece, si ricorda che, diventando soci, ci si corresponsabilizza, finendo per avere tutti eguali diritti/doveri e pertanto, non esistendo accompagnatori professionali, i referenti occasionali che si prestano alla conduzione, auspicati in rotazione, non saranno mai da considerarsi responsabili per eventuali incidenti (anche se improbabili) che possano verificarsi in occasione delle diverse iniziative. Ultima informazione: da quest’anno il Comune si è ripreso i locali che ci aveva affidato come sede e quindi, in attesa di nuova collocazione, l’indirizzo dell’associazione Agire Verde diviene non più postale (via Anna Frank 17) ma unicamente on line (agireverde@tin.it).
Il sito dell’associazione è invece rimasto lo stesso: www.agireverde.it