KOSSOVO
Il Comitato Direttivo di Agire
Verde nel rispetto degli scopi dello statuto dell'associazione, d'ispirazione
nonviolenta e pacifista, volta a promuovere iniziative che favoriscono un rapporto
armonico con la natura e tra le persone stesse, non poteva non sentirsi profondamente
colpito e preoccupato dalla guerra in Kossovo.
Condanniamo Milosevic
come fautore di genocidio e di pulizia etnica in Bosnia ma non crediamo che
l'intervento bellico sia lo strumento più adeguato per fermarlo, anzi crediamo
che con tale intervento si perseguano, in realtà, altri scopi e interessi.
Ci sentiamo di esprimere su quanto sta succedendo le seguenti denunce e perplessità.
- Crediamo che l'intervento
bellico in Kossovo sia un'azione illegale a livello internazionale. Infatti
secondo lo statuto della NATO, l'alleanza atlantica avrebbe dovuto promuovere
azioni militari solo se uno dei paesi membri fosse stato attaccato, e invece
così non è.
- Pensiamo che la partecipazione
dell'Italia a questa guerra sia anticostituzionale perché la nostra Costituzione
all'Art. 11 afferma che l'Italia ripudia la guerra e all'Art. 73 afferma che
per ogni azione di guerra occorre un voto del Parlamento, mentre la decisione
è stata solo del Governo.
- Ci pare che l'intervento bellico
abbia per ora solo inasprito gli odi e rese più drammatiche le condizioni
del popolo kossovaro e del popolo serbo; per questo vorremmo portare alla
vostra attenzione alcuni elemnti di riflessione: Dopo l'attacco della NATO
la pulizia etnica svolta dall'esercito serbo è cessata? Se prima della guerra
in Serbia vi era un'opposizione a Milosevic, adesso, vi è ancora?
- Non crediamo alla possibilità
di bombe "intelligenti" e infatti sono già stati colpiti per "sbaglio" profughi
kossovari e siti civili.
- I bombardamenti provocano gravi
danni all'ambiente: si usano armi all'uranio che provocano inquinamento radioattivo;
si colpiscono siti produttivi che liberano sostanze tossiche come a Pancevo,
dove si fabbricavano materie plastiche cancerogene.
Ci chiediamo quali siano i reali
interessi che muovono le potenze internazionali al di là dei reali scopi umanitari
e ci chiediamo perché in dieci anni non si sia riusciti a trovare una soluzione
diplomatica.