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progetto Porta a Mare ,
Osservatorio
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1) progetto Porta a Mare e piano Regolatore
2) osservazioni sul piano strutturale, reinterpretato
4) ultimi sviluppi del luglio 2005
5) sintesi del nostro gruppo di lavoro, sul tema.
per il caricamento immagini attendere un attimo, il testo è invece immediatamente leggibile.
sabato 20 dicembre 2003
ore 10,30 Sala Nomellini - Provincia di Livorno
Per un OSSERVATORIO CIVILE SULLA "Porta a Mare"
Un controvertice riuscito in pieno. Alla sala Nomellini non sono bastate le sedie per ospitare tutti coloro che volevano partecipare al primo incontro dell'osservatorio civile sulla "Porta a Mare". Solo posti in piedi per assistere alla nascita dell'osservatorio promosso da una folta schiera di associazioni e forze politiche. Si potrebbe dire che mentre al Lem si celebrava il progetto della Porta a Mare alla sala Nomellini si discuteva di come si è potuti arrivare alle villette vista-mare sulle aree del Cantiere. L'associazione Sequenze Cultura, impegnata da sempre in una maratona di conferenze sempre con un occhio critico alla realtà politica italiana, ha introdotto la questione all'insegna dell'approfondimento delle conoscenze. La discussione è andata subito a toccare i punti più critici del piano: l'impatto urbanistico, le abitazioni non previste dalle norme, la mancata procedura di evidenza pubblica. Giampaolo Bitossi, del Movimento Piazza Maggiore, ha criticato le dimensioni del progetto e la mancata valutazione delle ricadute sulla città. Daria Faggi, architetto, ha ribadito che il Piano Regolatore non prevede case nella zona della Porta a Mare, l'Amministrazione Comunale è caduta in contraddizione. Alessandro Trotta, segretario di Rifondazione Comunista, ha ribadito la sua contrarietà all'operazione che non promette di salvare il Cantiere, ma ha solo il sapore di un'operazione immobiliare. Il verde Mario Lupi, segretario regionale degli ambientalisti, ha ricordato che non è stato l'Ulivo ad approvare la Porta a Mare. I Verdi si sono espressi contro la Porta a Mare insieme ad alcuni movimenti ed associazioni. Lupi ha tenuto a precisare che l'Ulivo si costruisce allargandolo e non dividendolo come a Livorno. Gabriele Volpi ha ricordato che la Regione, dove l'Ulivo c'è, può bloccare l'operazione. Marco della Pina, assessore della provincia, ha voluto sottolineare il ruolo della Provincia che ha denunciato le irregolarità della Porta a Mare. I poteri forti che governano Livorno, ha continuato Della Pina, hanno prodotto un modello di sviluppo della città "di periferia" rispetto al resto della Toscana. Una periferia che non è a misura di uomo e che può solo peggiorare con la politica delle privatizzazioni. Sono intervenuti anche il Forum Ambientalista, l'Eco-Istituto della Toscana, Verdi Ambiente Società, l'Unione Inquilini ed alcuni cittadini. Gli interventi hanno criticato la vendita della fabbrica, inizialmente non prevista, che ha chiuso la più grande esperienza cooperativa della città. Il piano regolatore, che prevedeva lo spostamento a mare del Cantiere, sembra sia stato ribaltato pianificando lo spostamento a mare della città. Molti si sono chiesti che fine farà il cantiere dei panfili quando si ritroverà a fianco della città "dorata" dei villeggianti; quali sono i motivi per i quali il porto turistico è sottodimensionato rispetto a quelli che si vedono in giro per l'Europa; le motivazioni per cui sono state moltiplicate per dieci le superfici dedicate al commercio. Una preoccupazione, espressa da molti, riguarda il ruolo occupazionale di quelle aree se l'operazione andrà avanti. Dunque in città non tutti sono convinti che il salvataggio del Cantiere sia tale ed il controvertice lo ha dimostrato. L'osservatorio si è dato appuntamento a gennaio per proseguire la discussione.
Porta a Mare
LE MOTIVAZIONI DI UN RICORSO
venerdì 19 marzo 2004 - ore 17,00 - Sala della Provincia (g.c.)
Il Piano regolatore prevede ZERO mq per la realizzazione di appartamenti e solo 2000 mq per negozi ed artigiani. Il progetto della Porta a Mare va contro le previsioni del Piano regolatore e prevede case per 13200 mq e negozi fino a 33000 mq (con il rischio di desertificare il centro di Livorno).
Non si possono costruire case e centri commerciali nelle aree
del Cantiere.
Questo progetto ucciderà il Cantiere ed il commercio. Altro che migliorare la
città!
E' stato presentato un ricorso al TAR (tribunale amministrativo regionale) contro la previsione di costruire case nelle aree del Cantiere. Lo ha promosso l'"Osservatorio sulla Porta a mare" nato a dicembre, con il sostegno di Verdi, Rifondazione Comunista e di molte associazioni (Sequenze cultura, Forum ambientalista, Unione Inquilini, ecc). Questa iniziativa permette di mantenere aperto uno spiraglio per molte imprese livornesi, per il lavoratori del Cantiere e dell'indotto, la stragrande maggioranza dei quali ha perso il lavoro senza alcuna garanzia sociale e salariale, oppure è in mobilità, a poco più di 300 euro mensili, privi di alcuna certezza di reingresso nel lavoro. Siamo di fronte a un intervento speculativo che cambia il codice genetico al sistema economico della città. Mentre il Piano regolatore prevedeva lo spostamento a mare del Cantiere e la creazione di una zona cuscinetto a servizio del porto turistico, questo progetto sposta anche la città a mare mettendo a rischio la sopravvivenza del Cantiere, il cui futuro è sempre più incerto e precario.
Porta a Mare
LE MOTIVAZIONI DI UN RICORSO
venerdì 19 marzo 2004 - ore 17,00
Sala della Provincia - Livorno
interviene Avv. Giancarlo Altavilla
(per lo Studio legale che ha redatto il ricorso al TAR)
a cura dell'Osservatorio civile Porta a Mare
L'Osservatorio civile sulla Porta a Mare prosegue l'indagine sul progetto di trasformazione urbana delle aree portuali ex Cantiere Orlando. Lo ha fatto nel corso di una assemblea molto partecipata da esponenti dei soggetti sociali promotori (tra cui Sequenze Cultura, Forum Ambientalista, Unione Inquilini, Comitato per la salvaguardia del Verde Cittadino, Città Diversa) e dai rappresentanti dei gruppi consiliari della Federazione dei Verdi e di Rifondazione Comunista.
Al centro dell'incontro la relazione dell'avvocato Giancarlo Altavilla, coordinatore, per conto dello Studio Legale D'Antone, del gruppo di lavoro tecnico-professionale che ha redatto il ricorso al Tar promosso dall'Osservatorio. Ricorso validamente recepito dall'organo giurisdizionale il 16 gennaio scorso. Sono state discusse le motivazioni che stanno alla base del ricorso. La deliberazione della Porta a Mare provoca un'alterazione delle funzioni previste dal piano regolatore nelle aree portuali. Una previsione di incremento dei volumi edificabili che non trova riscontro, in particolare, nel piano strutturale. Il Comune, secondo i ricorrenti, avrebbe deliberato l'incremento degli indici edificatori senza adottare una variante al regolamento urbanistico, cosi' come previsto dalle prescrizioni vincolanti del Piano Strutturale e dai protocolli dell'Accordo di Programma sancito fra gli Enti preposti alla programmazione urbanistica territoriale.
Di dubbia legittimità anche gli atti ed l'operazione urbanistica che, nel suo complesso, ha determinato il conferimento del valore fondiario teorico dell'area di Piazza Mazzini quale elemento di scambio delle destinazioni residenziali aggiuntive. Da qui l'uso improprio del piano particolareggiato, mediante il quale è stato realizzato un allargamento del perimetro delle aree (in buona parte demaniali) destinate all'utilizzo commerciale e residenziale. L'Osservatorio, recepite le indicazioni dello Studio Legale, preso atto dei rischi di cementificazione dell'area e dei danni alla sua originaria vocazione produttiva e al collegamento funzionale con l'area commerciale del centro storico (con rischi crescenti di desertificazione del centro di Livorno) si riserva ogni azione legale contro questo intervento di edilizia speculativa destinato a mutare il codice genetico al sistema economico commerciale della città.
L'Osservatorio, pertanto, secondo i coordinatori Altavilla, Nieri, Gangemi, Volpi, prevede di ricorrere in via sospensiva al Tar quando la Giunta Comunale delibererà la convenzione urbanistica con la Società di trasformazione urbana e si disponga al rilascio delle concessioni edilizie necessarie per la realizzazione delle abitazioni.
Nello stesso tempo si appella alle Autorità competenti (ivi compreso l'Ente Autorità Portuale, per quanto si riferisce alla concessione delle aree ove insistono i bacini di carenaggio), affinchè le procedure concessorie corrispondano ad un principio di pubblica utilità nell'ottica della salvaguardia del patrimonio professionale espresso dalla manodopera locale.
L'Osservatorio attribuisce grande valore alla trasparenza delle procedure, di cui l'opinione pubblica deve essere tenuta costantemente informata, che conferiscono, alla Società di trasformazione urbana, aree pubbliche legate alla riconversione industriale sostenuta dal finanziamento governativo. Ogni eventuale "semplificazione" sarebbe incomprensibile ed aggraverebbe i conflitti di interesse tra la funzione pubblica e l'interesse privato.
"il
Piano Strutturale reinterpretato dall'Amministrazione Comunale", osservazioni
in merito:
1) Rispetto alle indicazioni del Piano Strutturale del Comune di Livorno approvato dalla Regione Toscana le aree previste sono state ampliate con il Regolamento Urbanistico. Non si capisce con quale meccanismo. Il Piano Strutturale dice all’art 30:
Art. 30 - Dimensioni massime ammissibili degli insediamenti, delle funzioni nonché dei servizi necessari
Le dimensioni massime ammissibili sono esplicitate all’interno dei sistemi, ulteriormente specificati per sottosistemi e per unità territoriale organica elementare, in presenza di categorie di intervento che consentono incrementi significativi degli insediamenti e dei servizi e sono riportate nelle tavole normative n.2 allegate alle presenti norme.
In sede di Regolamento Urbanistico potrà essere valutata l’opportunità di incrementi delle dimensioni degli insediamenti e delle funzioni nella misura massima del 20% rispetto alla capacità insediativa complessiva del Piano Strutturale, da valutarsi all’interno di ogni sistema, sottosistema e unità territoriale organica elementare.
Nel Piano Strutturale si trovano i seguenti dati:
UTOE 4B4 - Cantiere Orlando - Superficie 84000 mq (indice 0,5: previsti
42.000 mq di SLP);
UTOE 5A1 - Porto Mediceo - Superficie 122600 mq (previsti 15.000 mq di SLP).
Da quanto riportato sopra non sembra che si possa utilizzare l’art. 30 del
Piano Strutturale per giustificare l’incremento di SLP proposto nei
provvedimenti
adottati dal Consiglio Comunale di Livorno riportati di seguito:
UTOE 4B4 - Cantiere Orlando - SLP aumentata da 42.000 mq a 46.800 mq;
UTOE 5A1 - Porto Mediceo - SLP aumentata da 15.000 a 18.600 mq.
L’articolo 30 del Piano Strutturale in questione prevede la possibilità di aumento del 20% “in sede di Regolamento Urbanistico”, ciò significa in sede di costruzione del Regolamento Urbanistico. Non è scritta in nessuna parte del Piano Strutturale l’esplicita possibilità di aumentare del 20% gli insediamenti previsti successivamente all’approvazione del Regolamento Urbanistico come si propone di fare con i provvedimenti in oggetto.
Osserviamo che per incrementare l’indice occorre una variante al Piano Strutturale. Non bastano questi provvedimenti che non risultano essere una variante al Regolamento Urbanistico (da quanto è scritto nei provvedimenti). Occorrerebbe dunque un’altra procedura amministrativa rispetto a quella seguita finora. Riteniamo pertanto che con la procedura seguita non si sia data attuazione alla legge regionale in materia.
Pertanto chiediamo al Comune, alla Provincia ed alla Regione una verifica sulla legittimità di tali provvedimenti e di verificare il rispetto della legge regionale 5/95.
2) Rispetto alle indicazioni del Piano Strutturale del Comune di Livorno approvato dalla Regione Toscana è stata inserita la residenza tra le destinazioni d’uso. Non si capisce con quale meccanismo. Il Piano Strutturale del Comune di Livorno riporta nelle “prescrizioni vincolanti” in merito all’area della Porta a Mare il riferimento alle schede normative dove la residenza non viene menzionata né nella scheda del Cantiere Orlando, né nella scheda del Porto Mediceo. Riportiamo di seguito gli articoli del Piano Strutturale:
Art. 26 - Sistema n.6 delle centralità
[...]
6-D Porta a mare:
[...]
c. Prescrizioni vincolanti (art.4.b)
Categorie d’intervento:
trasformazione (art.3.f): per la realizzazione degli interventi nei sottosistemi
6-A, 6-C 6-D, corrispondenti alle unità territoriali organiche elementari 4-B-4
Cantiere Orlando, 4-C-16 Porta a Terra, 4-C-18 Nuovo centro, 4-C-19 Stazione
marittima sono vincolanti le prescrizioni delle schede allegate alle presenti
norme;
Allegato n. 4 - SCHEDE NORMATIVE
[...]
Unita’ territoriale organica elementare 4b.4:
Cantiere Orlando
Prescrizioni vincolanti per il Regolamento Urbanistico e per il Programma
Integrato di Intervento:
Indice territoriale (mq slp/mq ST): fino a 0,5
Destinazioni d’uso principali:
Attività terziarie
Attività ricettive
Attività di servizio per la nautica
Destinazioni d’uso secondarie:
Attività commerciali
Centro congressi
Aree a servizi min (% ST) 50%
[...]
Sistema territoriale n. 5 portuale
Sottosistema 5a portuale
Sistema funzionale n. 6 delle centralità
Unità territoriale organica elementare 5a.1:
Porto Mediceo (Porta a mare)
Prescrizioni vincolanti per il Regolamento Urbanistico e per il Programma
Integrato di Intervento:
Slp max (mq): 15.000
Destinazioni d’uso principali:
Attività di servizio per la nautica
Attività ricettive
Destinazioni d’uso secondarie:
Attività commerciali
[...]
Nel Regolamento Urbanistico viene riportata la scheda del Piano Strutturale senza aggiungere altro.
Osserviamo che per inserire la residenza occorre una variante al Piano Strutturale. Non bastano questi provvedimenti che non risultano essere una variante al Regolamento Urbanistico (da quanto è scritto nei provvedimenti). Occorrerebbe dunque un’altra procedura amministrativa rispetto a quella seguita finora. Riteniamo pertanto che con la procedura seguita non si sia data attuazione alla legge regionale in materia.
Pertanto chiediamo al Comune, alla Provincia ed alla Regione una verifica sulla legittimità dei provvedimenti in oggetto e di verificare il rispetto della legge regionale 5/95.
3) Osserviamo inoltre che il Piano Particolareggiato della S.T.U. Porta a Mare contiene elementi che sono in contrasto con il Piano Strutturale ed il Regolamento Urbanistico anche perchè:
¨ sembra sia stato modificato il confine della UTOE di P.S. tra "Sistema territoriale portuale e delle attività" (art. 23 N.T.A. e "Sistema territoriale insediativo" (art. 18 delle N.T.A.);
¨ sembra siano stati modificati i confini
dell’area di trasformazione
(art.17 del Regolamento Urbanistico) corrispondente all UTOE 4B4 Cantiere
Orlando. Per fare questo occorre una variante al Piano Strutturale ed al
Regolamento Urbanistico, cosa non fatta e non prevista;
¨ sembra che manchi completamente la Valutazione di Impatto Ambientale delle opere previste dal Piano Particolareggiato;
¨ sembra che l‘indice edificatorio maturato dalle
aree demaniali è completamente riversato sulle altre aree, senza prevedere
alcuna compensazione per il demanio;
¨ sembra che le aree a verde necessarie a soddisfare
lo standard di P.P. sono individuate in Piazza Mazzini. Quest’area è già
area a verde! Non è una nuova area da realizzare in rapporto ai nuovi
insediamenti;
¨ sembra che gli oneri di urbanizzazione per la
realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria sono calcolati a forfait
(euro 137 per mq) pari a poco più di 8 milioni di euro. Non sembra siano
calcolati sulla base delle opere da realizzare, i cui costi supereranno di gran
lunga quella cifra e quindi saranno a carico dei cittadini, anche perché non è
prevista la realizzazione diretta da parte dell’operatore delle opere di
urbanizzazione del Piano Particolareggiato;
¨ sembra che il Piano Particolareggiato non è stato
redatto come prevede la legge, mancano molti elaborati e quelli fatti sono in
scala insufficiente ad un corretto dimensionamento ed una precisa lettura.
Pertanto chiediamo al Comune alla luce delle sopraesposte osservazioni al Comune, alla Provincia ed alla Regione una verifica sulla legittimità di tali provvedimenti e di verificare il rispetto della legge regionale 5/95.
ECC.MO TRIBUNALE
AMMINISTRATIVO REGIONALE DELLA TOSCANA
- FIRENZE -
Ricorso:
La
nostra Associazione, non occupandosi unicamente di escursionismo ecologico ma
interessata anche all’ambiente urbano, soprattutto per quanto concerne la
nostra città, segnala gli sviluppi della questione Porta a Mare, ad oggi:
luglio 2005.
Essendo tra
l’altro cofirmatari del ricorso al TAR (per un aumento da 2000 a 6000 mq di
commerciale ed un aumento da zero a 13000 mq per le abitazioni, aumenti non
consentiti
dal piano regolatore), ci siamo stupiti per come queste metrature, siano
addirittura diventate di 20.500 mq e 14.500 mq.
Non che
siamo contrari per principio a tutto quanto di nuovo accade sul territorio
livornese ed anzi ben volentieri vedremmo migliori arredi urbani, una migliore
viabilità ed una migliore mobilità, più strutture ricettive turistiche , meno
buche sulle strade etc.etc.etc…….ricordando che rendere Livorno più
vivibile, metterebbe anche in moto tutta una serie di lavori ad
incrementare un’occupazione di cui la città, non abbonda e però
desidereremmo chiarezza da parte dei nostri amministratori e trasparenza.
Bene per una
zona a sostegno del porto turistico e della città ma, un nuovo centro
commerciale con ipermercato, come anche le altre varianti al piano regolatore,
farebbero veramente e quantificate come, gli interessi della città? E ancora,
come è possibile e perché, evadere da un piano regolatore del 1998, con tanta
facilità?
In attesa di avere risposte da chi dovrebbe, eccovi il progetto e quindi la possibilità di farvi un’idea da soli………..il progetto, sarà a servizio della città o così com’è farà morire definitivamente il centro cittadino, creando ulteriore disoccupazione? Non è che magari pochi ci guadagneranno e il cittadino, che finanzia il Comune, che ci metterà del suo, finirà invece per rimetterci?
Tabella del Piano Regolatore (approvato nel 1998)
Unità territoriale |
Slp residenziale |
Slp commerciale e artigianale |
Slp terziaria |
Slp altre destinazioni |
4-B-4 Cantiere Orlando |
0 mq |
2.000
mq |
3.000
mq |
27.500 mq attività ricettive |
Per la nuova Porta a mare il
Piano regolatore non prevedeva la realizzazione di appartamenti.
Prevedeva solo 2000 mq per negozi e 3000 mq per il terziario.
La
delibera n. 169 del Consiglio Comunale del 14 ottobre 2003
(approvata con il voto contrario di Verdi e Rifondazione Comunista)
ha stravolto le previsioni del Piano regolatore e ha previsto:
Unità territoriale |
Slp residenziale |
Slp commerciale e artigianale |
Slp terziaria mq |
Slp altre destinazioni |
4-B-4 Cantiere Orlando |
13.200
mq |
6.000
mq |
27.000
mq |
24.600 mq (attività ricettive) |
Come si può notare l’ aumento del commerciale è da 2000 a 6000 mq e per le abitazioni l’aumento è da zero a 13000 mq, aumenti non consentiti dal piano regolatore), motivo del ricorso al T.A.R
Il progetto definitivo prevede:
Unità territoriale |
Slp residenziale |
Slp commerciale e artigianale |
Slp terziaria |
Slp altre destinazioni mq |
4-B-4 Cantiere Orlando |
14.538
mq |
20.579
mq |
12.734
mq |
21.900 mq (attività ricettive) |
le metrature sono addirittura diventate di 20.579 mq e
14.538 mq!
Perchè questi aumenti delle superfici?
Il Piano regolatore prevedeva lo spostamento a mare del Cantiere e la
creazione di una zona cuscinetto a servizio del porto turistico e della città.
Il progetto definitivo vuole creare una nuova città? Perchè non è consono al Piano Regolatore? Perchè tante nuove abitazioni di lusso
che possono mettere a rischio la sopravvivenza dell’attuale Cantiere?
Perchè un centro commerciale con ipermercato che potrebbe svuotare ancora il
centro commerciale naturale di Livorno?
E' stato previsto l'insostenibile aumento del traffico sul
lungomare?
Comparto Mazzini
appartamenti 6.210 mq (circa 50 abitazioni di lusso) - parcheggi 13.723 mq per
circa 500 posti auto
commerciale 3.428 mq - terziario 2.262 mq - ex uffici Orlando 7.366 mq
Comparto Officine Storiche
appartamenti 8.328 mq (circa 60 abitazioni di lusso) - parcheggio 21.147 mq per
circa 800 posti auto
commerciale 9.607 mq - terziario 1.465 mq
si segnala un ipermercato di 3.690 mq e una grande area commerciale di 1592 mq
Comparto Molo Mediceo
residenza turistico alberghiera 2.280 mq - parcheggi 9.443 mq per circa 350
posti auto
commercio 4.291 mq - terziario 1.641 mq
Comparto LIPS
turistico ricettivo 12.437 mq - parcheggi 12.973 mq per circa 500 posti auto
commercio 2.665 mq - terziario 765 mq
Comparto Arsenale
residenza turistico alberghiera 7.138 mq - parcheggi 2.597 mq per circa 100
posti auto
commercio 588 mq
Esiste un pericolo di entrata in conflitto dei diversi centri commerciali della città?
Esiste un coordinamento per evitare
concorrenza tra negozi e funzioni dello stesso tipo?
Quali sono i criteri per selezionare in fase di progetto le attività
commerciali da inserire nella Porta a Mare?
Il comparto Mazzini-Officine storiche costituirà un centro commerciale vero e proprio con:
![]() | un ipermercato da circa 4000 mq |
![]() | negozi che si affacciano sulle officine storiche |
![]() | negozi che si affacciano sul canale interno |
Il
complesso comunica con la piazza e con il quartiere alle spalle?
Perchè le attività terziarie sono ridotte rispetto a quelle commerciali?
Perchè le attività dedicate alla nautica sono limitate al molo mediceo e
limitate come superfici?
Perchè le attività dedicate alla nautica sono in mezzo a pizzeria, ristorante,
bar tabacchi, edicola?
Gli accessi al centro commerciale avvengono esclusivamente su viale Italia?
Si immagina che l’afflusso delle auto verso la porta a mare causerà un enorme
inquinamento atmosferico che riguarderà viale Italia e piazza Mazzini?
insomma, tante domande...............e le risposte, sono
tanto difficili da non poter essere date alla cittadinanza?
Per
spiegarvi il nostro punto di vista sulla questione:
Rilevando il
Cantiere dalle cooperative che a loro volta lo avevano rilevato nel ’97, la
Azimut Benetti s.p.a diventava
proprietaria del Cantiere stesso e socio di maggioranza della STU (società di
trasformazione urbana), sorta a guidare e controllare, con partecipazione
pubblica, le trasformazioni nella zona, necessarie per realizzare quello che
avrebbe dovuto essere una struttura industriale, idonea alla attività di costruzione di
maxi-yacht, un centro servizi per la
nautica, un porto turistico ed un complesso immobiliare ricettivo, più un altro
porticciolo.
I dati
relativi al piano regolatore del 1998, non prevedevano la costruzione di
appartamenti e la zona commerciale era di soli 2.000mq (dati che ci sono noti,
pubblicamente diffusi e che mai ci risulta siano stati smentiti).
Il progetto attuale, vede invece 14.538 mq di residenziale e 20.579 mq di commerciale e terziario commerciale, avendosi difficoltà a trovare e la parte cantieristica (come faccia poi a convivere la cantieristica accanto al residenziale?) e quella relativa al porto turistico + il porticciolo.
La vocazione
commerciale ed immobiliare appare invece evidente, ipermercato compreso.
Ora,
il punto è: La Azimut/Benetti ci guadagna sicuramente (sono terreni che si
incrementano enormemente di valore), il Comune nell’immediato anche ma, a
lungo andare, è un affare che porterà vantaggi alla città e quali,
esattamente?
Non
risultano studi di sostenibilità ambientale e quindi è lecito supporre, a
maggior ragione, che neppure ricerche di mercato siano state fatte, sulle
possibili ricadute economiche a favore della città e allora, quale la logica
che dovrebbe portare sviluppo a Livorno:- prendere il primo autobus buono che
passa e poi, dove si va lo si appura strada facendo? Si trascura una politica di
investimenti volta al futuro (a meno che questa non sia il costruire un semplice
nuovo quartiere commerciale e residenziale di lusso) e si sottace l’eventualità
che il centro commerciale storico, strozzato e dalla recessione e dagli ampi
parcheggi della Porta a Mare, possa andare incontro ad una fine analoga a quella
dei cinema livornesi. Insomma, dal tentare di risolvere l’occupazione dei
lavoratori del Cantiere Orlando e dell’indotto e dall’originaria intenzione,
ottima del resto, di dare impulso alla cantieristica livornese e al turismo, con
una nautica da diporto………..si finirà per innescare un processo che creerà
ulteriore disoccupazione, senza nessun forte impulso per un nuovo sviluppo,
malgrado i massicci investimenti effettuati.
Ecco, questi i motivi del nostro essere
inseriti nell’Osservatorio Trasformazioni Urbane, nello specifico Porta a
Mare. Con estrema sintesi: in una città che vede diminuire progressivamente i
residenti ed invecchiare la popolazione, ben venga un’agitarsi produttivo che
costa soldi ma ne fa anche guadagnare, solo vorremmo che questo guadagno fosse
prevalentemente a favore dell’intera città di Livorno e non solo a favore di
pochi privilegiati privati, soprattutto considerando che Livorno ci mette tanto
del suo, ma proprio tanto, tanto.
Luciano
Suggi, Agireverde Livorno, “sez.ambiente e territorio”
Ps: magari
però, tutti quelli sopra, sono solo cattivi pensieri…………magari Livorno
avrà una risorta cantieristica navale da fare invidia ed anche il porto
turistico, non servirà ai diportisti unicamente per prendere una pizza e
ritornarsene via ma porterà e lavoro e nuovo sviluppo e ricchezza per la città……………….speriamo,
intanto il dubbio rimane: importante scommessa sulla cantieristica navale e la
nautica da diporto a Livorno o brillante operazione di massiccia
cementificazione speculativa?
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